NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA – RACCOLTA FIRME ON LINE CON SPID

NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA – RACCOLTA FIRME ON LINE CON SPID

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La  Flc Cgil di Novara e del Vco ha espresso in tutte le fasi congressuali un giudizio negativo sull’autonomia differenziata che se realizzata impatterebbe in negativo su servizi universalistici, quali l’istruzione e la sanità, indebolendo l’unità del Paese, aumentando le disuguaglianze e impedendo la tutela dei diritti per tutta la cittadina italiana.

 Per l’istruzione, sarebbe la fine del sistema nazionale di istruzione, l’abbandono del modello dei diritti universali dei cittadini, faticosamente costruito con la stagione delle lotte degli studenti, degli operai e delle donne negli anni Sessanta e Settanta. Un abbandono che porterebbe a far sparire ogni forma di democrazia e di autonomia scolastica degli organi collegiali ma anche ad una sostituzione del contratto collettivo nazionale di lavoro con una molteplicità di contratti regionali in mano a chi in quella fase politica sarà al governo nelle Regioni e a una riduzione della libertà di insegnamento attraverso l’introduzione obbligatoria di contenuti di insegnamento definiti dalle Regioni.  

 Anche per il personale ATA se dovesse passare la regionalizzazione le prospettive sarebbero tutte negative perché su quei profili e su quei lavoratori si perderebbe ogni riferimento alla comunità scolastica e ai compiti ad essa annessi, per trattare i collaboratori scolastici come personale addetto alle pulizie e a tutti gli altri compiti e il personale amministrativo e tecnico,  già oggi in sofferenza per i compiti nel tempo aumentati in modo vertiginoso, si ritroverebbero di fronte ad un assoluto peggioramento della loro condizione di lavoro dal momento che la loro consistenza verrebbe determinata con i parametri di bilancio regionale e in base a criteri di economicità e di efficacia già oggi in uso nella Formazione Professionale, andando incontro anche nelle regioni più ricche ad una progressiva riduzione di personale, a maggiori e intensi carichi di lavoro e a contratti regionali con più ore rispetto alle attuali trentasei.   

A questo si aggiunga per tutti che con la costruzione di contratti regionali si interverrà sulla mobilità che potrebbe anche non esserci più o limitata nella Regione e che le Regioni potranno fissare ogni anno il fabbisogno occupazionale e di conseguenza indire bandi locali per assumere direttamente il personale scolastico, che sarà a quel punto dipendente della Regione e non dello Stato.

Di fronte a tutto questo, ribadiamo che l’istruzione deve stare fuori dalle materie oggetto di decentramento regionale e la raccolta delle firme è una importante iniziativa di mobilitazione, accessibile anche online, finalizzata a coinvolgere lavoratrici, lavoratori, studenti, genitori e tutta la cittadinanza nel preservare il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione, evitare la frammentazione dei diritti e l’ampliamento delle disuguaglianze e dei divari territoriali.

La CGIL e la FLC CGIL hanno aderito con la UIL Scuola RUA e con la Gilda degli Insegnanti  alla raccolta di firme per la legge costituzionale di iniziativa popolare promossa dal Comitato per la Democrazia Costituzionale, sostenuta anche da altri sindacati della scuola, dall’ANPI e da gruppi di sindaci, che propone una riforma di segno contrario, in modo da garantire la piena universalità dei diritti su tutto il territorio nazionale e i poteri del Parlamento in merito.

 

Rispetto al passato, le leggi di iniziativa popolare sono diventate strumenti più semplici ed efficaci: le 50.000 firme si possono raccogliere anche online, e al Senato è diventato obbligatorio l’esame e il voto sulle proposte entro 90 giorni dal deposito delle firme.

Cosa chiede la legge di iniziativa popolare:

–         Modifica dell’Art. 116 della Costituzione ponendo un paletto alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio”.   Inoltre, viene esclusa la possibilità esclude la possibilità che una            legge quadro generica nasconda intese tra Stato e singole regioni. L’autonomia dovrebbe essere concessa con Legge dello Stato approvata dal Parlamento e può  essere  sottoposta a Referendum.

–          Sulla potestà legislativa viene modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato.

–          La reintroduzione della clausola di supremazia dello Stato per tutelare “l’unità giuridica ed economica della Repubblica”.

Vi chiedo di leggere con attenzione quanto riportato nel comunicato e di firmare utilizzando il QR CODE o il LINK in alto all’inizio del messaggio. Per firmare occorre utilizzare lo spid.

Novara, 13 marzo 2023

Luigi Michele Colecchia (FLC CGIL Novara/Vco)

 

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